Dottor Iandolo, lei sarà al tavolo dei relatori per l’importante confronto sulla riforma delle professioni. A che punto è la CAO nazionale nello sviluppo del percorso che porterà all’ "Ordine degli odontoiatri"? Quali sono i passi ancora da compiere?
Nell’ambito del ddl che ricomprende la riforma degli Ordini Sanitari “tradizionali”, attualmente all’ esame del Consiglio dei Ministri, è già prevista l’ autonoma costituzione dell’ Ordine degli Odontoiatri. Ovviamente vigileremo affinché tale percorso di autonomia, da sempre distintivo dell’ attività della Commissione Nazionale Albo Odontoiatri, venga completato al più presto. S’ intende che la nostra intesa, per le questioni di comune interesse, con l’ Ordine dei Medici dovrà essere comunque mantenuta e privilegiata, con le modalità che concorderemo insieme.
Cosa si attende la CAO su questo tema dal confronto a Taormina?
L’ obiettivo che ci siamo posti nell’ organizzare il convegno di Taormina consiste nel monitorare a 360°, con il concorso e l’ ausilio di tutti i presenti, lo stato attuale dell’ Odontoiatria italiana. Anche il tema dell’ autonomia e dell’ Ordine degli Odontoiatri rientra nell’ ambito di questo ambizioso obiettivo.
La presidenza Bianco ha operato in stretta collaborazione con le esigenze CAO: come si può giudicare attualmente il rapporto con la componente medica della FNOMCeO?
Devo obiettivamente riconoscere che anche e soprattutto la presidenza Bianco si è sempre distinta, e continua a farlo, per il grande rispetto e la strettissima collaborazione tra componente medica e componente odontoiatrica, a cui sempre sono stati riconosciuti spazi di autentica autonomia attraverso la libera determinazione delle linee politiche da seguire.
Con questo spirito tutte le questioni di comune interesse e competenza vengono seguite, discusse e risolte in un clima unitario contraddistinto da rispetto reciproco ed autentica collaborazione. Piena è quindi la concordia nelle scelte, assunte sempre insieme dalle due componenti.
Autore: Redazione FNOMCeO
