In allegato l’ultimo numero della Newsletter sulla Medicina di Genere, ideata e sviluppata dal Centro di Riferimento per la Medicina di Genere-Istituto Superiore di Sanità, dal Gruppo Italiano Salute e Genere (GISeG) e dal Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere.
Si è insediato oggi presso l’Istituto Superiore di Sanità, ai sensi del Comma 5 dell’art.3 della Legge 3/2018, l’Osservatorio Nazionale sulla Medicina di Genere (OSMG) con la funzione di monitorare l’attuazione delle azioni di promozione, applicazione e sostegno alla Medicina di Genere previste nel Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere.
“Oggi, per la prima volta, le Istituzioni e gli altri attori coinvolti nell’applicazione e diffusione della Medicina di Genere in Italia si sono seduti intorno ad un tavolo ed hanno iniziato un percorso che sono sicura porterà grandi progressi a tutto il Sistema Sanitario Nazionale, sia in termini di appropriatezza che di equità nelle cure” dice Alessandra Carè, direttrice del Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’ISS.
L’elenco dei componenti dell’Osservatorio è disponibile qui.
Maggiori informazioni sul sito dell’ISS a questo link.
Perfezionato ieri 18 marzo il decreto del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con il quale sono stati nominati i componenti dell’Osservatorio dedicato alla Medicina di Genere.
L’Osservatorio – che ha il compito di monitorare l’attuazione delle azioni di promozione, applicazione e sostegno alla medicina di genere previste nel Piano per l’applicazione e la diffusione della stessa – è stato istituito il 22 settembre 2020, presso l’ISS, con Decreto dell’allora Sottosegretaria di Stato alla salute, Sandra Zampa, in applicazione dell’art. 3, comma 5, della Legge 11 gennaio 2018, n.3.
Il rappresentanza della FNOMCeO è stato nominato Franco Lavalle. Individuate dalla Sottosegretaria Zampa Teresita Mazzei e Anna Maria Moretti, rispettivamente coordinatrice ed esperta della Commissione Medicina di Genere della FNOMCeO.
Di seguito l’elenco completo dei componenti dell’Osservatorio:
Prof. Silvio Brusaferro, Presidente Istituto Superiore di Sanità;
Dott. Andrea Piccioli, Direttore generale Istituto Superiore di Sanità;
Dott.ssa Alessandra Carè, Direttore Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità;
Dott.ssa Roberta Masella, Direttore del Reparto Prevenzione e Salute di Genere del Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità;
Dott.ssa Elena Ortona, Direttore del Reparto Fisiopatologia Genere-specifica del Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità;
Dott.ssa Cristina Tamburini, in rappresentanza della Direzione generale della prevenzione sanitaria;
Dott.ssa Renata Bortolus, in rappresentanza della Direzione generale della prevenzione sanitaria;
Dott. Gianluca Voglino, in rappresentanza della Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale;
Dott. Marco Spizzichino, in rappresentanza della Direzione generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali;
Dott.ssa Maria Novella Luciani, in rappresentanza della Direzione generale della ricerca e dell’innovazione in sanità;
Dott.ssa Antonella Campanale, in rappresentanza della Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico;
Dott.ssa Rosanna Mariniello, in rappresentanza della Direzione generale della programmazione sanitaria;
Dott.ssa Serena Battilomo, in rappresentanza della Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica;
Dott.ssa Marialuisa Appetecchia, individuata da parte della Direzione generale della ricerca e dell’innovazione in sanità in rappresentanza degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS);
Prof.ssa Flavia Franconi, individuata dalla Sottosegretaria di Stato alla Salute;
Dott.ssa Anna Maria Moretti, individuata dalla Sottosegretaria di Stato alla Salute;
Prof.ssa Teresita Mazzei, individuata dalla Sottosegretaria di Stato alla Salute;
Dott.ssa Gabriella Fabbrocini, in rappresentanza del Ministero dell’Università e della Ricerca;
Dott. Massimo Ralli, in rappresentanza del Consiglio Universitario Nazionale;
Dott.ssa Rossana Fabrizio, in rappresentanza del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
Dott.ssa Agnese Canevari, in rappresentanza dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
Dott.ssa Filomena Fortinguerra, in rappresentanza dell’Agenzia Italiana del Farmaco;
Dott.ssa Lorena Martini, in rappresentanza dell’Osservatorio Nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali;
Dott. Alessandro Ghirardini, in rappresentanza dell’Area Monitoraggio Reti Cliniche e Sviluppo Organizzativo dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali;
Dott. Claudio D’Amario, in rappresentanza delle Regioni individuato da parte della Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;
Dott.ssa Marina Morelli, in rappresentanza delle Regioni individuata da parte della Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;
Dott.ssa Flori Degrassi, in rappresentanza delle Regioni individuata da parte della Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;
Dott.ssa Franca Di Nuovo, in rappresentanza delle Regioni individuata da parte della Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;
Dott.ssa Monica Bettoni, in rappresentanza delle Regioni individuata da parte della Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;
Dott. Franco Lavalle, in rappresentanza della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO);
Dott. Sandro Arnolfi, in rappresentanza della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI);
Dott. Giovanni Zorgno, in rappresentanza della Federazione Ordini Farmacisti Italiani (FOFI);
Dott.ssa Maria Cristina Latella, in rappresentanza della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG);
Dott.ssa Cinzia Di Matteo, in rappresentanza della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO);
Dott.ssa Marina Bertolini, in rappresentanza della Federazione Nazionale Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (FNO TSRM PSTRP);
Prof.ssa Fulvia Signani, in rappresentanza del Collegio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP);
Dott.ssa Beatrice Gianani, in rappresentanza dell’Ufficio Valutazione Impatto (UVI), Senato della Repubblica.
Si è svolto lo scorso 27 febbraio il webinar “COVID-19 e Differenze di Genere”, organizzato dalla Commissione Medicina di Genere della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici.
Di seguito è disponibile la registrazione dell’evento:
Il tavolo di lavoro IRCCS permanente, dedicato alla medicina di genere, ha diffuso un documento il cui scopo è quello di mettere in evidenza i principali aspetti della patologia Covid-19, considerando il genere come determinante di potenziali differenze.
Il documento è qui disponibile in allegato.
Centro studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere
20 marzo 2021
Salute e medicina di genere – Live webinar
9 aprile // 30 aprile 2021
Convegno regionale AIDM Regione Piemonte “Neuroscienze e genere”
06 maggio 2021
Webinar “Gender differences in Covid-19 pandemic around the world”
EVENTI PASSATI
20 febbraio 2021
Webinar “Sindromi dolorose croniche in medicina e odontoiatria – Una differenza anche di genere”
Bari 2-3 ottobre 2020
Rimini 17 ottobre 2020
Vibo Valentia 24 ottobre 2020
Giulianova 24 ottobre 2020
Bari
Si terrà nelle giornate del 2 e 3 ottobre prossimi il Congresso Nazionale GISeG dedicato alla Medicina di genere, fruibile sia on site che via web.
La Medicina di genere è uno dei campi di ricerca che più ha intensificato il proprio operato negli ultimi anni: il convegno è l’occasione per un punto della situazione, un aggiornamento e un approfondimento di tutte le tematiche legate a questo fondamentale aspetto della salute.
È disponibile una copia del programma preliminare.
L’iscrizione, gratuita ma obbligatoria, dovrà pervenire necessariamente entro il 26 settembre prossimo.
Rimini
Sabato 17 ottobre 2020, promosso dal Centro di Formazione MDG OMCeO Rimini, è previsto il Convegno “Medicina di Genere e…”.
Verranno trattati i Fattori di rischio emergenti e tradizionali per le malattie cardiovascolari: differenze di genere, il Diabete e la Sindrome Metabolica – Obesità importanti e frequenti cause di morbilità e mortalità e fattori di rischio per malattie cerebrovascolari.
Il Centro di Formazione MDG OMCeO Rimini, nato nel 2018, si avvale della sinergia fra competenze internazionali e locali per promuovere la formazione degli operatori e l’informazione per la cittadinanza, collaborando con altre istituzioni ed enti locali.
Vibo Valentia
Si svolgerà il 24 ottobre 2020 la I edizione del Congresso Nazionale – Incontri Calabresi di Medicina di Genere.
Nella giornata si affronterà il ruolo della Medicina nella recente Pandemia, fra pazienti Covid e No Covid, Differenze di genere e nuove fragilità. Tra le relatrici la sottosegretaria alla Salute On.le S. Zampa. Presidenti del Congresso Filippo Anelli e Antonino Maglia, responsabile scientifico Franco La Valle.
Il Convegno è organizzato dall’OMCeO di Vibo Valentia, il Gruppo Italiano Salute e Genere e la FNOMCeO.
Giulianova
Organizzato a Giulianova dalla Regione Abruzzo e dal suo Centro Regionale Farmacovigilanza, con il patrocinio dell’OMCeO di Teramo, delle locali università e di società scientifiche fra cui Giseg, il Corso “Il cuore delle donne” in medicina e nell’arte vuole accrescere conoscenza e prevenzione genere-specifica Delle malattie cardiovascolari.
Nella brochure dell’evento, rielaborazione grafica di un’opera della pittrice Tamara de Lempicka, viene fatto riferimento alle iniziative formativo-divulgative promosse dal 2014 dalla FNOMCeO.
Il corso realizza un insolito connubio fra medicina e arte che viene proposta come strumento per approfondire le esperienze cliniche e di malattia.
Aggiornamento 04.02.2020:
I posti disponibili per il webinar sono esauriti
Per coloro che non hanno potuto aderire si renderanno disponibili i contenuti sul portale FNOMCeO tramite registrazione del webinar DOPO lo svolgimento dell’evento.
Questo accesso successivo non permette l’erogazione di crediti ECM.
La Medicina di Genere sta evidenziando in maniera crescente numerose e importanti differenze di genere presenti nella incidenza, sintomatologia e gravità di molte malattie, comprese la risposta terapeutica e le reazioni avverse ai farmaci.
Tali differenze stanno emergendo anche nel contesto della pandemia da Covid-19. Un approfondimento genere-specifico nell’infezione da SARS COV-2 potrebbe contribuire al miglioramento della salute in uomini e donne attraverso una maggiore appropriatezza nella diagnosi e nelle cure con vantaggi sia per il malato che per la sostenibilità del Sistema Sanitario.
Su questi temi si concentrerà il webinar “COVID-19 e differenze di genere”, organizzato dalla Commissione Medicina di Genere della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici – FNOMCeO e accreditato nell’ambito del programma di Educazione Continua in Medicina (4 i crediti ECM erogati), in programma sabato 27 febbraio dalle 9 alle 13.
Di seguito le indicazioni per partecipare al webinar (scaricabili anche in allegato).
Saranno accettate le prime 200 adesioni pervenute.
Come partecipare al webinar ECM?
- Per iscriversi al webinar cliccare sul link di Zoom fornito da FNOMCeO: https://zoom.us/webinar/register/WN_7uESGtIuTFiJzymTMznhVw
- Compilare i campi del modulo che si apre con: Nome, Cognome, Codice Fiscale (fare attenzione che sia digitato correttamente), Professione, e-mail; cliccare poi su “Register”.
Completata l’iscrizione si riceverà una email di conferma con il link («click here to join») che consente l’accesso al webinar il giorno dell’evento.
Si consiglia di compilare il modulo di iscrizione qualche giorno prima dell’evento per assicurarsi della funzionalità e della corretta installazione di Zoom sul proprio dispositivo.
Come comportarsi il giorno del webinar
Sono disponibili due videotutorial che spiegano come accedere al webinar il giorno dell’evento via pc o via smartphone. Attenersi alle indicazioni date sul come porre domande date all’inizio dalla segreteria e usare solo il canale prescelto.
- Videotutorial che spiega come partecipare al webinar tramite PC: https://youtu.be/UZGaKF0vQSg
- Videotutorial che spiega come partecipare al webinar tramite smartphone: https://youtu.be/7YEbB9mYgFQ
Come accedere al questionario ECM una volta terminato il webinar?
Il questionario ECM sarà disponibile sulla piattaforma http://www.fadinmed.it/ il giorno seguente a quello del webinar. Si consiglia comunque di registrarsi, se non lo si è già fatto, alla piattaforma www.fadinmed.it almeno due giorni prima della sessione webinar, per avere certezza di non avere poi problemi di accesso.
- Se non sei registrato:
Clicca in alto a destra su “Registrati”, completa tutte le voci richieste, al termine della registrazione riceverai una e-mail di conferma.
- Se sei registrato, il giorno seguente al webinar:
Vai in www.fadinmed.it clicca in alto a destra su “Accedi” e inserisci il tuo ID e PIN.
La piattaforma FADINMED è accessibile solo ai medici e odontoiatri iscritti alla Federazione.
Se hai seguito almeno il 90% del tempo del webinar, cliccando sul titolo del corso potrai accedere al questionario ECM cliccandoci sopra. Si ricorda che il questionario sarà online solo per tre giorni e c’è un tentativo solo di superamento, secondo le norme Agenas degli eventi accreditati come Videoconferenza RES.
Per ottenere i crediti è obbligatorio compilare anche il questionario di gradimento. L’attestato ECM è scaricabile dalla pagina personale della piattaforma FADINMED.
Per informazioni scrivi a gestione@fadinmed.it
Il nuovo report mensile elaborato dalla Consulenza statistico attuariale rileva alla data del 31 dicembre un aumento di quasi 27mila casi rispetto alla fine di novembre (+25,7%). A conferma dell’impatto più intenso della seconda ondata dell’epidemia, il 57,6% delle denunce è concentrato nel trimestre ottobre-dicembre
ROMA – I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail alla data dello scorso 31 dicembre sono 131.090, pari al 23,7% delle denunce di infortunio pervenute all’Istituto nel 2020 e al 6,2% dei contagiati nazionali totali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data. A rilevarlo è il 12esimo report nazionale sulle infezioni di origine professionale da nuovo Coronavirus elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, pubblicato oggi insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento regionali, da cui emerge un incremento di 26.762 casi (+25,7%) rispetto al monitoraggio precedente al 30 novembre, di cui 16.991 riferiti a dicembre, 7.901 a novembre e altri 1.599 a ottobre, complice la seconda ondata dell’epidemia, che ha avuto un impatto più intenso della prima anche in ambito lavorativo.
In novembre il record negativo con quasi 36mila infezioni segnalate all’Istituto. Oltre 75mila denunce, pari al 57,6% del totale, sono concentrate nel trimestre ottobre-dicembre contro le circa 50mila (38,5%) del trimestre marzo-maggio. Novembre, in particolare, con quasi 36mila denunce è il mese del 2020 col maggior numero di casi segnalati all’Istituto. Nei mesi estivi tra la prima e la seconda ondata si era invece registrato un ridimensionamento del fenomeno, con giugno, luglio e agosto al di sotto dei mille casi mensili, anche in considerazione delle ferie per molte categorie di lavoratori, e una leggera risalita a settembre (poco più di 1.800 casi, pari all’1,4%), che lasciava prevedere la ripresa dei contagi dei mesi successivi.
I morti sono 423, in maggioranza uomini (83,2%) e con un’età tra i 50 e 64 anni (70,2%). I casi mortali denunciati al 31 dicembre sono 423, 57 in più rispetto alla rilevazione del mese precedente e pari a circa un terzo del totale dei decessi denunciati all’Inail dall’inizio dell’anno, con un’incidenza dello 0,6% rispetto ai morti da Covid-19 comunicati dall’Iss alla data del 31 dicembre. A differenza del complesso delle denunce, per i casi mortali è la prima ondata dei contagi ad avere avuto un impatto più significativo della seconda. Quasi otto decessi su 10 (79,0%), infatti, sono avvenuti nel trimestre marzo-maggio contro il 18,0% del trimestre ottobre-dicembre. I casi mortali riguardano soprattutto gli uomini (83,2% del totale) e le fasce di età 50-64 anni (70,2%) e over 64 anni (19,9%).
Sette lavoratori contagiati su 10 sono donne. Prendendo in considerazione il complesso delle denunce, il rapporto tra i generi si inverte. Il 69,6% dei contagiati, infatti, sono donne, la cui quota nel mese di dicembre sale al 71,6%. L’età media dall’inizio dell’epidemia è di 46 anni per entrambi i sessi. Il 42,2% delle infezioni di origine professionale denunciate riguarda la classe 50-64 anni. Seguono le fasce 35-49 anni (37,0%), under 34 anni (19,0%) e over 64 anni (1,8%). L’85,7% dei contagi riguarda lavoratori italiani. Il restante 14,3% sono stranieri (otto su 10 donne), concentrati soprattutto tra i lavoratori rumeni (pari al 20,9% dei contagiati stranieri), peruviani (14,0%), albanesi (7,9%), ecuadoregni (4,7%) e moldavi (4,2%).
Un quarto dei decessi nel settore della sanità e assistenza sociale. Rispetto alle attività produttive coinvolte dalla pandemia, il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – con il 68,8% delle denunce e un quarto (25,2%) dei decessi codificati precede l’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), in cui ricadono il 9,1% delle infezioni denunciate e il 10,7% dei decessi. Gli altri settori più colpiti sono i servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il manifatturiero (tra cui gli addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, il commercio, il trasporto e magazzinaggio, le attività professionali, scientifiche e tecniche (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale) e altre attività di servizi (pompe funebri, lavanderia, riparazione di computer e di beni alla persona, parrucchieri, centri benessere…).
Più colpiti infermieri, operatori socio-sanitari e medici. L’analisi per professione dell’infortunato evidenzia la categoria dei tecnici della salute come quella più coinvolta da contagi con il 38,7% delle denunce (in tre casi su quattro sono donne), l’82,2% delle quali relative a infermieri, e il 10,0% dei casi mortali codificati. Seguono gli operatori socio-sanitari con il 19,2% delle denunce (l’80,9% sono donne), i medici con il 9,2% (il 48,0% sono donne), gli operatori socio-assistenziali con il 7,4% (l’85,1% donne) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliario, portantino, barelliere) con il 4,7% (tre su quattro sono donne). Il restante personale coinvolto riguarda, tra le prime categorie professionali, impiegati amministrativi (4,1%, di cui il 68,9% donne), addetti ai servizi di pulizia (2,3%, il 78,3% donne), conduttori di veicoli (1,2%, con una preponderanza di contagi maschili pari al 91,9%) e direttori e dirigenti amministrativi e sanitari (0,9%, di cui il 45,8% donne).
L’incidenza del fenomeno nelle varie fasi della pandemia. Con riferimento all’analisi dei dati per mese di accadimento, si osserva una progressiva riduzione dell’incidenza dei casi di contagio per le professioni sanitarie tra le prime due fasi dell’epidemia e una risalita nella terza. La categoria dei tecnici della salute (prevalentemente infermieri), per esempio, dal 39,2% del primo periodo è passata al 23,5% del trimestre giugno-settembre, per poi ritornare al 39,2% nel trimestre ottobre-dicembre, così come i medici, scesi dal 10,1% nella fase di “lockdown” (fino a maggio compreso) al 5,4% in quella “post lockdown” (da giugno a settembre), per poi registrare l’8,8% nella seconda ondata dei contagi tra ottobre e dicembre. Altre professioni, come gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, gli addetti ai servizi di sicurezza, vigilanza e custodia o gli artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari, hanno invece visto aumentare l’incidenza dei casi di contagio tra le prime due fasi e registrato una riduzione nella terza.
I maggiori incrementi percentuali rilevati in alcune province del Sud. L’analisi territoriale conferma che le denunce ricadono soprattutto nel Nord del Paese: il 47,5% nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 28,4%), il 23,0% nel Nord-Est (Veneto 9,7%), il 13,8% al Centro (Lazio 5,6%), l’11,5% al Sud (Campania 5,4%) e il 4,2% nelle Isole (Sicilia 2,7%). Le province con il maggior numero di contagi da inizio pandemia sono Milano (11,1%), Torino (7,5%), Roma (4,5%), Napoli (3,8%), Brescia e Varese (2,8%), Genova e Verona (2,6%), Bergamo, Cuneo e Monza e Brianza (2,1%). La provincia di Milano è anche quella con il maggior numero di contagi professionali denunciati nel mese di dicembre, seguita da Torino, Roma, Verona e Varese. Sono però le province meridionali di Vibo Valentia, Oristano e Sud Sardegna a registrare i maggiori incrementi percentuali rispetto alla rilevazione di novembre.
Nel Nord-Ovest più della metà dei casi mortali. Limitando l’analisi ai soli casi mortali, la percentuale del Nord-Ovest sale al 51,3% (prima la Lombardia con il 37,6%), mentre il Sud con il 18,9% dei decessi (Campania 9,5%) precede il Centro (13,9%), il Nord-Est (12,1%) e le Isole (3,8%). Le province che contano più decessi dall’inizio della pandemia sono quelle di Bergamo (10,4%), Milano (9,2%), Napoli (6,6%), Brescia (6,1%), Roma (5,4%), Cremona (4,3%), Torino e Genova (entrambe 3,5%).
Pubblicato su Inail.it