Renzo: meno detrazioni fiscali, incentivo all’evasione

Non si è ancora spenta l’eco del dibattito suscitato dal Rapporto Eures sull’evasione fiscale, in seguito al quale la Commissione Albo Odontoiatri aveva presentato le sue proposte per combattere questo fenomeno, quando i provvedimenti normativi sembrano, ancora una volta, andare nel senso opposto a quello auspicato.

La Legge di Stabilità, infatti, introduce meccanismi più restrittivi per la detrazione delle spese sanitarie che, secondo molti osservatori, si ripercuoteranno in particolare sulla detrazione delle parcelle per visite odontoiatriche, la maggior parte delle quali è effettuata per controllo e prevenzione e non ha dunque un costo elevato.

Ma cosa dice il presidente della Commissione Albo Odontoiatri della FNOMCeO, Giuseppe Renzo? L’Ufficio Stampa è tornato a fare il punto insieme a lui.

Presidente, ancora una legge a sfavore del cittadino e che peraltro rischia di introdurre meccanismi perversi… Mi riferisco alla norma che porta a 250 euro la franchigia per la detrazione delle spese sanitarie: cosa ne dice?
Ancora una volta ci troviamo di fronte ai comportamenti schizofrenici della politica italiana.
Da un lato, come riportato ampiamente dai mass-media, con delle forzature mediatiche si indicano gli odontoiatri come punta di diamante dell’evasione fiscale e li si additano, con questa motivazione, al pubblico ludibrio. E, dall’altro, si opera per rendere sempre più difficile la lotta all’evasione stessa.
È notizia recentissima, infatti, che la” legge di stabilità” approvata dal Consiglio dei Ministri prevede un franchigia di 250,00 euro, al di sotto della quale non si applica la percentuale del 19% di detrazioni della spesa sanitaria.
Con quali conseguenze? È facile capire che questa innovazione porterà i pazienti dei dentisti a richiedere con molta meno attenzione la fattura, considerando che, secondo i dati statistici, oltre il 60% dei pazienti nel corso di un anno spendono per le cure odontoiatriche meno di 250,00 euro.

Questa norma, riducendo l’entità delle detrazione, avrà l’obiettivo di non depauperare troppo le casse dello stato…
Mi sembra un atteggiamento quantomeno poco lungimirante.
Nessuno vuole negare la delicatezza della situazione economica del Paese, ma sembra addirittura assurdo predicare la lotta senza quartiere all’evasione fiscale e poi approvare disposizioni che sono assolutamente in contraddizione con l’obiettivo proclamato.
Con serietà, e per eliminare ogni possibile alibi alla fonte, c’eravamo permessi di suggerire, invece, l’inserimento di tutte le voci “costi per la salute”tra gli sgravi fiscali.

E su quale bersaglio andrebbero puntate, a vostro parere, le armi utilizzate dalla politica per questa “lotta senza quartiere”?
Recentemente la Commissione Albo Odontoiatri della Federazione, nell’ambito di una polemica con alcuni mass-media che avevano “travisato” i dati del Rapporto Eures, ha potuto dimostrare che quella nel campo dell’odontoiatria non è tra le prime forme di evasione fiscale, che coinvolge invece tutte le professioni. Inoltre, i risultati dell’indagine devono necessariamente tenere conto dell’esistenza di esercenti abusivi della professione, che sono evasori totali, e che potrebbero essere stati “messi nel calderone” dagli intervistati. E gli abusivi, secondo stime ovviamente ufficiose, ammonterebbero a circa 15.000 persone mentre i legittimi esercenti l’odontoiatria sono poco più di 50.000: un rapporto di uno a tre, dunque.
È evidente che questo dato inquina qualsiasi proiezione statistica. Le stesse proiezioni, già così, dimostrano come l’evasione fiscale sia pressoché simile per tutte le professioni intellettuali – anche non si vuole sottovalutarne l’incidenza – e come i medici e gli odontoiatri non siano affatto fra i primi in questa triste classifica.

E quali provvedimenti auspicherebbe, per combattere l’abusivismo?
Mi piace ricordare che la componente odontoiatrica della Federazione ha cercato di inserire nel cosiddetto Decreto Balduzzi emendamenti, che non hanno avuto poi seguito, che prevedessero finalmente una modifica dell’art 348 del Codice Penale, al fine di reprimere in modo serio gli esercenti abusivi attraverso una multa realmente dissuasiva e soprattutto attraverso la confisca definitiva dei beni costituenti l’oggetto del reato.
È ormai noto, infatti, che l’attuale stesura dell’art 348 prevede sanzioni talmente blande (una lieve multa ed il sequestro soltanto temporaneo delle attrezzature) da non costituire alcun serio deterrente per gli abusivi.

Cosa intendete fare, allora, se non si vuole gettare la spugna?
In effetti, la situazione è estenuante. Siamo, ancora una volta, alle solite: nonostante molte manifestazioni del tutto platoniche di buona volontà nell’ascoltare le corrette motivazioni delle nostre richieste, i politici poi si comportano in modo del tutto difforme, come le tante notizie negative di questi giorni stanno a dimostrare.
Faccio riferimento a quanto potrebbe accadere nei prossimi giorni: si ipotizza il trasferimento del disegno di legge n. 2935 (che tratta tra l’altro la riforma degli ordinamenti professionali) in sede deliberante, alleggerito dalle norma contenenti deleghe legislative. Si corre il serio rischio di svuotare e annullare di contenuti un progetto di riforma che è volto a fornire per la prima volta risposte a milioni di cittadini e alle professioni sanitarie che ne tutelano la salute. Al ministro Balduzzi tocca il gravoso compito di non legittimare il senso di sfiducia che ci pervade.
Voglio riconfermare però l’impegno della Cao Nazionale che, ancora una volta, di fronte al pessimismo della ragione farà prevalere l’ottimismo della volontà, continuando a battersi in tutte le sedi per far prevalere le ragioni delle sue proposte, che possono coniugare finalmente la tutela della salute pubblica e i valori di una professione che è garante in primis dei cittadini.

Autore: Redazione FNOMCeO

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